Nell’era frenetica che viviamo, scrivere è il mio personalissimo “elogio alla lentezza”. Per leggere serve calma e per scrivere… ancora di più. Ho iniziato giovanissimo (il giorno della pubblicazione del mio primo romanzo non avevo ancora 24 anni) e non ho più smesso. Sono sempre rimasto affascinato dall’idea che nulla è più immortale delle pagine di un libro: rimangono anni e decenni nelle librerie e nelle biblioteche, nei magazzini e sulle scrivanie, fino a quando qualcuno, un giorno, deciderà di sfogliarle e comincerà con la lettura di qualche riga… e allora la magia sarà compiuta.