Alcui scatti che ruotano attorno alla vicenda della diga del Gleno, l'imponente muro di sbarramento che, negli anni 20, in alta Val di Scalve conteneva oltre 6 milioni di metri cubi di acqua. Il mio monologo nasce dall'interesse per questa vicenda e dall'amicizia che legava il mio bisnonno, Giuseppe Bazzana, a Francesco Morzenti, guardiano della diga (il ritratto nelle foto). Gli scatti si riferiscono all'evento più significativo del tour di "Gleno, 1 dicembre 1923" nel corso del 2010/2011 ovvero alla rappresentazione in quota, ai 1500 metri della diga che sovrasta Bueggio, alla presenza di quasi 1000 spettatori insieme al Bepi e ai suoi Prismass. Ma ci sono foto anche di una versione "acustica" in teatro e alcune immagini d'epoca delle fasi di costruzione della diga e del crollo. Per queste ultime, un ringraziamento va alla Biblioteca comunale di Vilminore di Scalve, vero baluardo alla memoria di quella tragedia.